2023

Julia Frank, Dario Zeruto e Maria Tedde 

#01

Workshop
“Un paio d’ali”
con Julia Frank

Una specifica categoria di avifauna servirà come base per il workshop. I partecipanti sono invitati a esplorare individualmente da questo atlante, che è etichettato con immagine, voce, caratteristiche e habitat, e a incorporare liberamente le proprie capacità creative. Esploreremo la questione dell’identità, dell’individualità e dell’appartenenza utilizzando metodi creativi. Le interpretazioni soggettive saranno utilizzate per verificare e sperimentare la relazione tra forma e linguaggio. 

Julia Frank

 Il tema centrale dell’interrogazione di Frank è la natura del conflitto, quello in cui l’individuo o la collettività giocano un ruolo cruciale nel ravvivarlo. Attraverso l’uso di varie tecniche e componenti basate sulla ricerca su temi come il conflitto, l’identità, la fisicità, la percezione e le norme sociali, i concetti astratti assumono una forma invitante per lo spettatore. Si crea il potenziale per contribuire e mettere in discussione la conversazione a piacimento. Le opere sono riflettori che illuminano il presente con uno sguardo critico sul futuro che stiamo plasmando. Le opere di Frank sono rappresentate in collezioni pubbliche e private in Italia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Spagna e Austria. 

#02

Workshop
“Papeleando* Geometria in movimiento”
con Dario Zeruto

A partire dalle proprietà fisiche della carta come materiale povero, e attraverso alcuni principi geometrici basici, l’attività vuole creare un insieme di strutture di carta in equilibrio. 

L’intenzione è mostrare come la geometria permette di trasformare un foglio di carta da oggetto piatto a tridimensionale, diventando così uno strumento di creazione. L’assemblaggio di moduli singoli che formano strutture complesse è la via che stimolerà il lavoro in piccoli gruppi e la sorpresa della creazione.

*gioco linguistico creato dall’autore che in spagnolo vorrebbe dire “giocando con la carta” 

Dario Zeruto
Nato all’Avana ed emigrante, vive tra Barcellona e Milano e ha una laurea in Ingegneria Meccanica. È docente di “architettura della carta” presso centri universitari in Italia e all’estero. Nel 1999, in occasione di un viaggio sull’Isola Suriki, in Bolivia, conosce alcune donne Aymara che lo introducono alle tecniche ancestrali del tessuto andino. Da quel momento inizia un percorso di ricerca autodidatta che lo porta ad approfondire la rilegatura, il libro-oggetto e la piegatura della carta, tecniche che usa per trasformare un foglio di carta da “niente” in qualcosa d’altro, come un libro intervenuto, un’opera grafica, una mappa ricamata, fino a moltiplicarsi e ricoprire un intero eremo in disuso e a punto di crollare. In questo processo creativo, la geometria e la ripetizione del gesto sono per lui un modo con cui mettere in discussione i limiti del materiale, in un desiderio costante di scoperta e sorpresa, attraverso azioni artigianali come tagliare, dividere, misurare, piegare, cucire, legare. Nel 2014, il suo libro 42°30’22’’N, 1°16’28’’E è entrato nella National Art Library Collection del Victoria & Albert Museum di Londra, e nel 2018 ha pubblicato Shapes, Colours, Numbers, libro interattivo rivolto ai bambini in età prescolare (Quarto Publishing Group), edito anche in Spagna, Francia e Olanda.

#03

Workshop
“One?”
con Maria Tedde

Osservazione, Impressione, Trasformazione. Noi siamo ciò che mangiamo, ciò che osserviamo, ciò che ascoltiamo, ciò che respiriamo. Non siamo altro da ciò che ci circonda. Guardando i progetti di Heinz Waibl e Siegfried Höllrigl, attraverso un processo che parte dall’osservazione, passa all’impressione per poi arrivare alla trasformazione, i bambini e le bambine potranno sperimentare un gioco di combinazioni tra lettere, forme, colori e impressioni, attraverso la tecnica dello stencil, con il prezioso carattere “Program” progettato da Heinz Waibl. L’obiettivo di laboratorio è di avvicinare e inglobare i bambini allo spazio in cui si troveranno, quello della mostra Typoésien, rendendoli così curiosi e consapevoli verso tutto ciò che li circonda, materiale o immateriale.

In collaborazione con MeranoArte/KunsMeran, nell’ambito della mostra Typoésien. Heinz Waibl – Siegried Höllrigl 

Maria Tedde
Nata a Cagliari nel 1986, ha studiato Comunicazione all’Università di Bologna e si è laureata allo IED nella sezione Product Design. Il suo lavoro spazia tra grafica, illustrazione e design. Da sette anni insegna Progettazione alla scuola elementare Ludum di Cagliari, proponendo come metodo didattico il design approach, un percorso di visione laterale e approfondimento alle arti applicate e al design. Dal 2016 fa parte – insieme ad altri amici designers – di Studio Deposito, uno spazio condiviso innovativo, nato a Cagliari come laboratorio privato, in cui le arti grafiche analogiche incontrano quelle digitali e le nuove tecnologie. Collabora con artisti e aziende per progetti speciali, design, grafica e branding. 

#04

“Design Approach: la creatività come metodo di apprendimento”
con Maria Tedde

Per imparare a progettare è molto importante osservare, conoscere, sperimentare tutto ciò che ci circonda: da quello che mangiamo, ascoltiamo, guardiamo, respiriamo, a quello che sogniamo. La costruzione di un oggetto, sia esso materiale o immateriale è un processo dinamico e collettivo, perché il suo valore non è solo una qualità tecnica incorporata in forme e processi, ma soprattutto nel modo in cui esse si integrano nello stile di vita contemporaneo. Gli oggetti sono il risultato di relazioni sociali e accrescono il loro valore tanto più sono riconosciuti ed incorporati nella coscienza collettiva di una comunità, in altre parole “praticati” nel loro valore d’uso. Bisogna nutrire i bambini dell’intenzione di accendere una luce sopra un modo alternativo per realizzare innovazione e sviluppo a partire da elementi noti del contesto.